Rieducazione e Riabilitazione del gesto grafico e delle difficoltà di scrittura

Rieducazione e Riabilitazione del gesto grafico e delle difficoltà di scrittura in età evolutiva, adolescenza, adulti, anziani

“La scrittura è punto di arrivo ed integrazione di ogni apprendimento” (Un nouveau regared sul l’Élève. Langage, gestes et postures – Régine Zekri Hurstel )

Lentezza, eccessiva velocità che penalizza la chiarezza, illeggibilità, disordine dispositivo e visuo-spaziale, fatica e tensione esecutiva, “brutta scrittura”, maldestrezza, variabilità, costituiscono segnali importanti della presenza più o meno marcata di una difficoltà di scrittura.

In presenza di questi problemi, se dal punto di vista esclusivamente strumentale, l’uso del computer come strumento compensativo, consente di risolvere l’urgenza e la necessità scolastica più immediata, è sicuramente un grave errore il fatto di non raccogliere l’importanza dei segnali di difficoltà che la scrittura rivela sia sul piano degli apprendimenti, sia dal punto di vista relazionale.
Con la legge 170/2010 le difficoltà di scrittura dal punto di vista grafomotorio sono diventate espressione di un disturbo specifico di apprendimento, valutato e diagnosticato attraverso scale di intelligenza globali (Scala Wisc IV o Wais) e prove esecutive specifiche. In ambito diagnostico occorre andare a valutare le varie funzioni cognitive (prove di attenzione e di ragionamento visuo-percettivo, di memoria e di velocità di elaborazione) che stanno alla base delle capacità di apprendimento, unitamente a prove concentrate su competenze circoscritte come lettura, matematica ed appunto scrittura.

Ciò che ha giustamente sottolineato questa legge è la stretta relazione appunto tra questa complessa funzione strumentale, la scrittura, e le sottostanti funzioni cognitive-emotive-esecutive: esse si integrano e si qualificano nel corrispondente profilo individuale di forma, espressione delle capacità attentive, di controllo ed autocontrollo, e velocità esecutiva, ovvero della modalità di elaborazione ed associazione dei contenuti.
Un paziente, attento e consapevole lavoro didattico sulle precompetenze già dalla prima infanzia costituisce senza dubbio un prezioso fattore di prevenzione di successive difficoltà. Occorre inoltre valorizzare l’insegnamento della scrittura come un vero e proprio apprendimento trasversale in sé comune a tutte le materie ed occasione unica, diretta e riconoscibile, di un lavoro di potenziamento appunto delle funzioni cognitive e delle competenze stanti alla base di tutti gli apprendimenti successivi.

Accanto ad un fondamentale lavoro di prevenzione basato su una didattica consapevole nell’insegnamento della scrittura, permanendo difficoltà esecutive, può essere affiancato un percorso di affiancamento individuale con un grafologo esperto.
Il lavoro sulla scrittura con difficoltà è  un ottimo strumento per rieducare o potenziare ciò che può essere modificato, interrompendo soprattutto quel rispecchiamento negativo che ogni scrivente ha nell’identificarsi con la propria brutta scrittura, senza comprenderne le cause.
La rieducazione della scrittura è quindi un percorso formativo ed educativo ampio e comprendente tutti gli ambiti coinvolti nella strutturazione del gesto grafico, che coinvolge la persona attraverso la scrittura in tutta la sua globalità, ben oltre l’aspetto puramente strumentale e ciò sia in età evolutiva, sia nell’età adulta o in presenza di patologie degenerative come ictus o Parkinson.